Registrato un aumento per quanto riguarda i contagi da Covid nell’ultima settimana. Le terapie intensive rimangono in calo.
Dopo la discesa della curva dei contagi, in Italia si è registrato un lieve aumento dei ricoveri con sintomi. Nonostante ciò le terapie intensive risultano in calo come anche il numero dei morti. A riferire l’andamento del Covid-19 il report di Gimbe.
Stando a quanto emerso dal report, nel giro di sette giorni i contagi da Covid in Italia sono aumentati del 34%. Il monitoraggio in questione è avvenuto nella settimana compresa tra il 21 e il 27 settembre. Rispetto alla settimana precedente, i casi di positività sono aumentati da poco più di 120mila a oltre 160mila. In aumento anche i casi di Covid con sintomi, anche se lieve: si tratta di un + 4,5%.
I vaccini somministrati
Per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, al 28 settembre sono state somministrate 40,1 milioni. La media in 7 giorni è di 1.855 somministrazioni al giorno. Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, ha dichiarato: “In questa fase di transizione istituzionale, la Fondazione Gimbe da un lato condivide i principi per contrastare la pandemia di Covid-19 espressi dalla coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle urne, ‘attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali’.”
E continua: “Dall’altro, con l’aumento della circolazione virale, Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa. Innanzitutto, effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili, visto che l’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a declinare dopo 120 giorni. In secondo luogo, completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; infine, utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. Gli adeguamenti strutturali, oltre a cospicui investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”.